Orchestra Multietnica di Arezzo

Storia

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Tracciamo un percorso di culture e di tradizioni. Un percorso di pace, di nomadismo e di amore per le proprie radici, che dal Nord Africa sale per la Turchia, la Grecia, i Balcani, l’Est Europeo, e arriva fino al nostro Paese, alle coste bagnate da quello stesso Mediterraneo che unisce e allontana i popoli. Un percorso che parte dalle antiche pietre che riconobbero le tre grandi religioni, dalla terra che venne attraversata dalla tribù unificante di Abramo e che traccia la via dei tanti tentativi di conquista da parte dell’Occidente. Oggi un percorso di nuove migrazioni.
Proviamo a pensare alle musiche che attraversano i cuori della gente di quelle terre. Proviamo a capirle. Scopriremo che le radici non sono poi così lontane tra di loro come si crede. La cultura e le tradizioni hanno tanto in comune: i sapori, i ritmi, i suoni.
Proviamo a pensare alla drammatica necessità di fermare la spirale di guerra, di trovare una soluzione di pace giusta ed una convivenza fondata sul riconoscimento dei diritti di tutti all’esistenza, alla creatività, alla vita. Cultura e musica significano pluralità, confronto e mescolanza.

Questi i principi ispiratori del progetto che ha portato alla costituzione dell’Orchestra Multietnica di Arezzo.

LA STORIA, GLI OBIETTIVI

L’Orchestra Multietnica di Arezzo (OMA #omarezzo), nasce nel 2007 da un percorso formativo, aperto alla partecipazione di musicisti italiani e stranieri e finalizzato alla conoscenza e all’approfondimento delle strutture di base delle musiche tradizionali delle aree del mediterraneo, per incrociarle con la tradizione italiana ed europea e predisporre un repertorio basato sulla contaminazione.

(Nel video accanto alcune immagini della fondazione dell’OMA accompagnano l’incontro con il cantautore Dente in Vieni a vivere, canzone presente nel cd Culture contro la paura).

L’attività dell’OMA si è ad oggi sviluppata dando vita ad un progetto produttivo di tipo professionale, pur mantenuto la caratteristica del laboratorio permanente, tuttora aperto a nuovi inserimenti, soprattutto per quanto riguarda i musicisti stranieri.

Il laboratorio permanente, così come le tante altre attività rivolte al mondo della scuola (laboratori produttivi presso il Liceo Musicale e lezioni concerto presso scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado), che i musicisti dell’OMA realizzano nel corso dell’anno, costituiscono un forte contributo alla creazione di una società locale multiculturale coesa, in cui la diversità culturale sia considerata come un valore ed un arricchimento reciproco.

Il nucleo storico dell’Orchestra Multietnica di Arezzo propone un repertorio che spazia dalla tradizione araba a quella ebraica, dal Mediterraneo all’est Europa al Bangladesh, alla taranta pugliese, offrendo al pubblico una vera e propria festa di suoni e colori coordinata magistralmente da Enrico Fink, grande esperto di Musica tradizionale ebraica e di word music in generale.

Nel maggio 2009 è uscito il primo CD dell’OMA, ANIMAMETICCIA (Maxresearch/Officine della Cultura) distribuito da Materiali Sonori.

Sempre nel 2009, una collaborazione con Stefano “CISCO” Bellotti ha prodotto un nuovo repertorio ed una serie di concerti dell’Orchestra assieme all’ex voce dei “Modena City Ramblers”  da cui sono stati ricavati brani inseriti nei CD “Cisco dal vivo volume 1 e volume 2”.

Ad agosto 2010 l’OMA incontra la grande voce di RAIZ, sperimentatore, già leader degli Almamegretta. Un protagonista straordinario e controcorrente nella musica italiana degli ultimi vent’anni che ha recentemente scoperto il fascino millenario della tradizione musicale ebraica, klezmer e yiddish. Da qui l’incontro con Enrico Fink, direttore dell’Orchestra e importante studioso delle proprie radici culturali.

Nel 2010 il MEI e Amnesty International riconoscono all’OMA il Premio Suoni di Confine per l’attività Live.

Nell’estate 2011 arriva la collaborazione con MONI OVADIA, l’orchestra si confronta con il suo spessore e si proietta verso nuove avventure musicali. Ovadia: autore, musicista, cantante, attore; grande conoscitore e protagonista della cultura ebraica, dal Mediterraneo all’Est Europa, ma anche libero spirito del nostro tempo, interprete dell’Italia di oggi, della sua ricchezza culturale e delle sue miserie e contraddizioni.

Sempre nel 2011, dodici musicisti dell’OMA (diretti da Enrico Fink), vanno a costituire la parte musicale dello spettacolo CREDOINUNSOLODIO, con AMANDA SANDRELLI. Lo spettacolo è scritto da Stefano Massini proprio per l’Orchestra Multietnica. Il progetto, definito dallo stesso autore “evento teatrale-musicale per attrice e orchestra”, viene replicato nel corso delle stagioni 2011/12, 2012/13 e 2013/14.

Ad Agosto 2012, l’OMA produce un nuovo concerto, arrangiando alcune tra le più belle canzoni di Ivan Graziani che vengono cantate con l’OMA da FILIPPO GRAZIANI, figlio del Cantautore scomparso nel 1997.

Il 2013 è l’anno dell’uscita del secondo CD dell’OMA, PORTOSANTAGOSTINO (Officine della Cultura/Materiali Sonori Associated) distribuito da Materiali Sonori.

Sempre nel 2013 l’OMA incontra la BANDABARDÒ. ERRIQUEZ e FINAZ, i due leader indiscussi di Bandabardò, sono sul palco assieme all’Orchestra Multietnica – eventi d’eccezione del Festival delle Musiche e del Festival Orientoccidente – per cantare e suonare alcuni brani scelti tra i più rappresentativi dell’ampio repertorio della Banda, arrangiati per l’Orchestra da Enrico Fink.

(Il video a fianco invita alla visione del concerto intergrale registrato ad Arezzo dall’emittente aretina TSD).

Nuova preziosa collaborazione è quella dell’estate 2014 con SHEL SHAPIRO, voce protagonista di un decennio di musica italiana (The Rockes) ed ora versatile artista e produttore. La produzione torna in scena negli anni 2016 e 2017 con una tournée in alcuni teatri storici della regione Toscana a cura di Fondazione Toscana Spettacolo e un incontro evento nella Casa Circondariale di Prato.

L’anno 2015 è per l’OMA l’anno del ritorno allo studio e all’approfondimento dando vita ad un laboratorio con FRANK LONDON, trombettista e compositore di New York, leader del gruppo The Klezmatics. Laboratorio dall’anima klezmer finalizzato ad un concerto sul grande palcoscenico del Cortona Mix Festival, uno dei Festival più importanti della Val di Chiana Toscana.

Nel 2017 l’OMA festeggia i suoi 10 anni di attività inaugurando il Festival delle Musiche in compagnia di una delle voci principali del panorama della musica indie italiano, narratore ironico ma mai cinico dei dissidi del contemporaneo: Dario Brunori (Brunori Sas).

Ancora nel 2017, dopo l’esperienza con Credoinunsolodio, l’Orchestra Multietnica di Arezzo torna in teatro con un progetto speciale in compagnia di OTTAVIA PICCOLO su un testo di Stefano Massini: OCCIDENT EXPRESS (Haifa è nata per star ferma) (co-produzione Teatro Stabile dell’Umbria e Officine della Cultura). Il progetto musicale di Occident Express viene raccolto anche su cd.

Anno speciale, il 2018, che, mentre da un lato conferma e porta a compimento il progetto di narrazione dei dissidi del contemporaneo con Dario Brunori – eventi in programma all’interno dei cartelloni del Teatro Verdi di Monte San Savino (AR) e dell’Auditorium Le Fornaci di Terranuova Bracciolini (AR), partecipazione alla trasmissione BrunoriSa su Rai3 (da 13’15”), progetto speciale Culture contro la paura in collaborazione con CoopCulture tra Agrigento e Palermo -, dall’altro inizia un percorso di ricerca sulla musica popolare con un trio d’eccezione: Ginevra Di Marco, Francesco Magnelli e Andrea Salvadori. Il concerto debutta con il tutto esaurito all’interno della XXIV edizione del Festival delle Musiche. Ciligina sulla torta la partecipazione alla serata finale della XXIV edizione del Premio Ciampi, al Teatro Goldoni di Livorno, insieme a Paolo Benvegnù, Dente e Isabella Ragonese, oltre a Ginevra Di Marco.

Il 2019 segna il tempo delle scelte. Il progetto Culture contro la paura si trasforma in un percorso più ampio, in un tour #culturecontrolapaura – partecipazioni a: Festa della Musica Arezzo, Cacciucco Pride Livorno, Pistoia Teatro Festival, Balagan Cafè Firenze –  e in un disco omonimo – il quarto per l’OMA – che, oltre a raccogliere le tante testimonianze delle collaborazioni artistiche dell’ultimo decennio, dà spazio a nuovi dialoghi ospitando una voce ulteriore, quella di Alessandro Fiori.

Insieme allo sforzo per la realizzazione del disco l’OMA prosegue la collaborazione con Stefano Massini partecipando ad alcune puntate di Piazza Pulita in diretta su LA7 (Se non riesco a chiederti aiuto, Non chiamarmi mai illuso, Il cervello più grosso chi ce l’ha, I pellerossa alla Casa del Popolo).

A questo punto il percorso dell’OMA può dirsi sospeso, come in un limbo. Il 2020 è riuscito a far nascere un grande e prezioso progetto di unione, quello con l’Alexian Group e la registrazione di un nuovo cd, “Romanò Simchà – Festa ebraica rom“, ma ha anche interrotto il percorso di studio della formazione aretina per l’impossibilità di ritrovarsi in un luogo chiuso a causa della pandemia. L’estate è riuscita a portare l’orchestra in piazza in occasione del Festival delle Musiche con un originale duetto con Stefano Massini, mentre nel frattempo approda alla 77ma Mostra del Cinema di Venezia il film “Occident Express” firmato dal regista Simone Marcelli, nuovo capitolo su grande schermo dello spettacolo teatrale che ha unito l’OMA ad Ottavia Piccolo, ma non si è riusciti a fare altro riversando l’originalità del progetto OMA nella realizzazione di tre videoclip registrati dalle rispettive case dei musicisti: Dos Zekele mit Koylen / Bella ciao, Todo Cambia in collaborazione con la ONG Mediterranea e Cerchi nell’acqua con la partecipazione del cantautore Paolo Benvegnù. In chiusura del 2020, il 19 dicembre, l’OMA è stata ospite di RAI3 nell’ambito della trasmissione “Ricomincio da Raitre” condotta da Stefano Massini e Andrea Delogu.

Sempre nel 2020 nasce, anche grazie alla partecipazione dell’OMA, il concorso e festival di cortometraggi Officine Social Movie, dedicato alle tematiche del sociale e dell’impegno civile e alla diffusione di contenuti che promuovano i valori della solidarietà, dell’accoglienza, dell’inclusione sociale, della diversità culturale, dei diritti.

Il 2021 inizia con la partecipazione ad uno tra gli eventi musicali più attesi della primavera: il concerto del Primo Maggio promosso da CGIL, CISL e UIL, in diretta su Rai 3 e Radio 2. Sul palcoscenico l’OMA duetta per la prima volta con l’attrice e cantante Margherita Vicario in un originale arrangiamento del brano Abauè (Morte di un trap boy). L’incontro, in una sinergia tra Argot Produzioni, Officine della Cultura e Progetto Goldstein, dà vita allo spettacolo “Storie della Buonanotte per Bambine Ribelli” in tourné nel 2021 con la regia di Francesco Frangipane.

Dopo un’estate ricca di appuntamenti il 2021 si chiude con due preziose novità. Il 9 ottobre il Centro Culturale I Ragazzi di San Giorgio di Prato assegna all’OMA il Premio Sangiorgino 2021 con la seguente motivazione: “Associazione di volontariato che lavora per l’incontro tra culture e generazioni nel segno della musica, collabora con voci importanti del panorama musicale e culturale italiano, è impegnata nelle scuole di ogni ordine e grado in ambito laboratoriale coinvolgendo bambini e ragazzi in attività musicali e ludiche; conta oltre 30 Musicisti di più svariati Paesi del Mondo“. Il 3 novembre, dopo una presentazione a settembre su RAI3 nell’ambito della manifestazione “Ricomincio da Raitre“, debutta in prima nazionale al Teatro Verdi di Monte San Savino la nuova produzione che coinvolge I Solisti dell’OMA con Ottavia Piccolo ancora su testo di Stefano Massini: “Cosa Nostra spiegata ai bambini“.

Il 2022 inizia con due novità che spingono l’OMA al di là dei propri strumenti musicali: da un lato, insieme alla Fondazione Guido d’Arezzo e a Officine della Cultura, collabora alla costituzione del Coro Multiculturale della Fondazione Guido d’Arezzo, un nuovo ensemble nel quale cantanti e musicisti, professionisti e dilettanti, italiani e stranieri, possano dare vita ad un percorso artistico e umano votato all’integrazione e alla crescita culturale dei propri componenti e della propria città; dall’altro, in collaborazione con Officine della Cultura, Associazione Ritmi e Circolo Culturale Primo Maggio di Assisi, è parte organizzativa del Premio Letterario Ritmi e Parole.

L’estate 2022 dell’OMA inizia da Piazza Giusti, a Monsummano Terme (PT), con un evento a 50 anni dall’uscita dell’album monumentale The Rise and Fall of Ziggy Stardust firmato da David Bowie. Ritroviamo sul palcoscenico, a fianco dell’OMA: Finaz e Nuto della Bandabardò, Paolo Benvegnù, Andrea Chimenti, Dana Gillespie, Modena City Ramblers, Piqued Jacks e Motus.

Prosegue quindi dal Piccolo Teatro di Milano con il debutto, a fianco di Stefano Massini, dello spettacolo: “Quando sarò capace di amare. Massini racconta a Gaber“. Dalla pagina della produzione è possibile seguire l’intera tournée che si concluderà nella primavera 2023.

Ulteriori eventi porteranno l’Orchestra, nel suo completo, in alcune importanti piazze italiane per una nuova tournée nel rinnovato impegno delle “Culture contro la paura“.

Il 2023 dell’Orchestra Multietnica di Arezzo inizia con la collaborazione con il cantautore aretino Matteo Croce nell’originale arrangiamento della canzone Baraye di Shervin Hajipour considerata l’inno delle proteste del popolo iraniano iniziate nel settembre 2022 a seguito della morte della giovane Mahsa Amini. L’evento è realizzato in collaborazione con Officine della Cultura e Radio Fly.

L’attuale formazione dell’OMA è costituita da circa 35 musicisti provenienti da Albania, Palestina, Libano, Nigeria, Costa d’Avorio, Argentina, Colombia, Bangladesh, Giappone, Romania, Russia, Svizzera e dalle più svariate regioni italiane.

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